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I miei libriIl Piacere di LavorareViaggio in se stessi per ritrovare la passione del fare - Erickson, Gardolo di Trento, 2006. |
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Dopo tanti anni di consulenza e formazione questo libro doveva essere una svolta. In quegli anni , prima del 2006 quando è stato pubblicato, volevo ridurre un po’ il lavoro nelle organizzazioni, così ho messo per iscritto buona parte di quello che sapevo e delle mie esperienze con l’intento di occuparmi d’altro. Alla fine non è andata affatto così, infatti il testo è diventato un biglietto da visita mio e dell’approccio al lavoro da un punto di vista dell’Analisi Transazionale. Una bella soddisfazione non c’è che dire, anche per il successo del libro, ma anche un impegno ulteriore. Il lavoro era anche iniziato un po’ prima con il rifacimento di classici questionari, veri e propri pezzi di storia dell’AT ma che non reggevano più alla prova del tempo. Rifare i questionari sugli Stati dell’Io e sulle Spinte, assieme ai colleghi del centro Berne, era un po’ sacrilego allora, ma credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro e reso molto più efficace e realistica la descrizione dei comportamenti umani. Invito tutti a usare queste versioni, non per amor proprio o per far comprare il libro, ma perché le edizioni che girano ancora nelle aule di formazione sono veramente superate e mal fatte, per qualche verso, anche all’origine. Molti leggono questo libro come un percorso di consapevolezza personale, altri lo usano come guida nei corsi aziendali sulla leadership o sulla motivazione al lavoro, ma per me è stato soprattutto un modo per dare un significato trascendente al mio lavoro e offrirne uno ai lettori. Era fin da allora la mia risposta alla domanda “ma che ci faccio qui? Che senso ha la mia vita di lavoro?” Come poi ho sviluppato in altri scritti successivi, penso soprattutto alla we empowerment, ho cercato di mostrare come il lavoro è per ciascuno di noi una possibilità reale di felicità e di significato. Certo spesso tutto questo è frenato sul nascere da un copione svalutante o deviato per contingenze economiche, ma proprio per questo è necessario batterci ogni giorno, e strenuamente, per difendere la nostra unicità e la nostra opportunità di essere dono per il creato. |
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Corrado Mazzeo, Serena Banal e gli altri della Erickson sono stati speciali, si sono anche inventati una copertina ironica e sorprendente. Avevo mandato loro il mio dattiloscritto, come a tanti altri editori senza essere conosciuto, e loro lo hanno preso al volo e inserito nella collana “capire con il cuore”. Non potevo capitare meglio. E poi sono di Trento, la città in cui mi ero laureato nel 1975! |
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INDICE
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In questo libro ho utilizzato per la prima volta molte poesie, non credevo ce ne fossero sul lavoro, e invece ne ho trovate di meravigliose: Capitini, Cortazar, Ghibran, Hesse, Hikmet, Marquez, Neruda ecc. Hanno finito per diventare una parte integrante della scrittura, come un contrappunto di musica e colore ai contenuti. Qui ne riporto due, una mia e una di Hikmet. La mia la inserisco non per immodestia, ma per spiegare il senso che ha avuto per me scrivere questo libro: esprimere gratitudine e riconoscere le tracce indelebili del mio cammino, come se anch’io “avessi unito i puntini”. |
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A quattro anni seguivo
mia sorella dalle suore
I muratori cantano, Il cuore dei muratori Ma un cantiere non è
una piazza in festa: Spesso le mani sanguinano, Tirar su un edificio Alle finestre del primo
piano
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